Cives Cremona

11 marzo 2010

Ogm: la chiarezza dalla sperimentazione

Filed under: Economia — Cives Cremona @ 07:00

Dopo la guerra dell’acqua si è riaccesa anche quella degli Ogm (Organismi geneticamente modificati). La prima occasione (in gennaio) è stata la sentenza del Consiglio di stato, che ha autorizzato un agricoltore di Pordenone a sperimentare in campo aperto una specie modificata di mais, sulla base della normativa comunitaria che la consente. Alla fine di febbraio è arrivato il via libera della Commissione europea alla coltivazione per fini industriali di una patata transgenica (la Amflora).
Entrambi i fatti hanno riattizzato le polemiche tra contrari e favorevoli. Tra i primi, il ministro Luca Zaia, la Coldiretti e le associazioni ambientaliste. Tra i secondi, la Confagricoltura e le industrie del ramo biotech. Gli accademici sembrano divisi. Secondo Giuseppe Bertoni (Cremonese di Sospiro), docente all’Università di Piacenza, il trasferimento di geni è presente anche in natura, nessun rischio quindi per la coltivazione della Amflora, che servirà per la produzione della carta e verrà riprodotta per via vegetativa, senza pericolo di contaminazione. Altri studiosi sono di parere opposto: Manuela Giovannetti (docente di microbiologia a Pisa) ritiene che i geni introdotti nella pianta possono trasferirsi ai batteri del suolo e da questo ad altri batteri, anche patogeni per l’uomo.
Il cittadino sprovveduto in materia fa dunque fatica ad orientarsi e rischia di essere influenzato dai pregiudizi correnti e dall’incertezza delle istituzioni. La linea dell’Ue punta sullo sviluppo sostenibile dell’agricoltura attraverso la biotecnologia, tanto che tre anni fa l’allora ministro De Castro, seguendo le direttive europee, aveva annunciato la definizione di diversi protocolli per la sperimentazione in campo di alcune colture (tra cui il mais e il pomodoro). Oggi la politica è cambiata e il ministro Zaia ha già annunciato che chiederà l’applicazione della clausola di salvaguardia, in forza della quale ogni stato membro della Ue ha la possibilità di limitare o proibire la coltivazione di Ogm approvati a livello comunitario.
Ernesto Cervi Ciboldi, agricoltore ed agronomo esperto (oltre che saggio), in un articolo di Cronaca del 20 febbraio, a proposito del caso in questione, scrive: “Le cose sono a un punto che, se non avessero un aspetto tragico – proibire la sperimentazione – ne avrebbero uno ridicolo, per il palleggiarsi tra oppositori al cibo transgenico e produttori che vedono in tali piante la soluzione del problema per loro vitale: le alte produzioni unitarie che possono rendere conveniente la produzione del mais a cui la politica agricola li ha inchiodati”.
Cervi Ciboldi definisce coraggioso l’agricoltore di Pordenone, ma non ne seguirà l’esempio, perché manca la chiarezza che può venire solo dalla sperimentazione (il titolo di Cronaca scrive il contrario).

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